BASTA SOLDI PER
ARMI E GUERRE

Facciamo una “Pace Verde”


In tutti i Paesi del mondo, Italia inclusa, aumentano le spese per le armi e i profitti dell’industria bellica, alimentando un settore che cresce mietendo vittime in tutte le guerre. 

Più armi non significa più sicurezza, ma solo più guerre. 

La sicurezza di cui abbiamo bisogno è un’altra: per questo chiediamo al Governo italiano di fermare la corsa al riarmo investendo quei fondi in energie rinnovabili, per garantire la pace e fermare la catastrofe climatica.

Chiedi al Governo italiano di fermare la corsa al riarmo e investire in energia pulita!

ALLA PACE SERVE ENERGIA PULITA

Di fronte alla guerra in Ucraina, finanziata dai proventi delle fonti fossili e alimentata dalla competizione per le riserve energetiche, il nostro Paese ha risposto con un aumento delle spese militari e con la stipula di accordi per la fornitura di gas da Paesi come Algeria, Congo, Libia e Azerbaijan. Una strada sbagliata.

Per garantire l’autonomia energetica, e metterci al sicuro dalla crisi climatica c’è una sola strada: investire nelle energie rinnovabili e accelerare la transizione energetica.

Più armi e fonti fossili porteranno solo più conflitti.

SEMPRE PIU’ CONFLITTI

Più armi non significa più sicurezza. Secondo il Global Peace Index dell’Institute for Economics and Peace, i livelli di pace nel mondo sono in calo dal 2008. Questo nonostante il trend contrario per la spesa militare globale, che nel 2021 ha raggiunto il record storico dei 2.100 miliardi di dollari . 

Allo stesso tempo, gran parte dei danni che stiamo infliggendo al nostro Pianeta rischiano di diventare irreversibili e producono una crescente instabilità.

La scarsità di risorse - di acqua, terreni coltivabili, energia - porterà a nuovi conflitti che le armi e la violenza non riusciranno mai a risolvere, ma solo ad aggravare. 

Per costruire e mantenere la Pace, dobbiamo impegnarci per il disarmo e lavorare per un futuro giusto, equo e rinnovabile. 

LA GUERRA DA COMBATTERE È UN’ALTRA

Siamo nel pieno della crisi climatica e di una nuova guerra alle porte dell'Europa: perché continuare ad investire in guerre, armi e petrolio?

In Italia, oltre il 90 per cento dei comuni è a rischio frane o alluvioni, eventi estremi intensificati dal riscaldamento globale.

Dal 2013 al 2019 il danno economico per l’Italia provocato da alluvioni e frane, è stato pari a 20,3 miliardi di euro, per una media di quasi 3 miliardi ogni anno.

ITALIA: LE SPESE IN “SICUREZZA”

È urgente, giusto e necessario fermare gli investimenti nell’industria bellica ed indirizzare i fondi verso la costruzione di un vero futuro verde e di pace.

“LET’S MAKE A GREEN PEACE!”

Bob Hunter uno dei Fondatori di Greenpeace

  • 1971 - Primo equipaggio di Greenpeace
  • 1991 - Concerto per la pace a Roma
  • 2006 - Azione contro le armi nucleari in Italia
  • 2022 - Azione contro i finanziamenti alla guerra

Greenpeace esiste per costruire un mondo in cui le persone convivono pacificamente, in armonia con la natura.
Un mondo in cui le limitate risorse naturali siano rispettate, celebrate e condivise, in cui ci sia cooperazione tra esseri umani e sia rispettata la dignità di ciascuno.


LE NOSTRE
RICHIESTE

Al Governo italiano chiediamo di:

1 Ridurre del 2 per cento all’anno la spesa militare, per fermare la folle corsa al riarmo che minaccia la pace.

2 Tassare gli extra profitti delle aziende della difesa: la corsa al riarmo ha aumentato gli utili dell’industria militare (+189% dal settembre 2021 al settembre 2022 per la sola Leonardo).

3 Reindirizzare i fondi per incentivare lo sviluppo delle energie rinnovabili, difernderci dagli effetti della crisi climatica e una vera transizione ecologica.

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